TITUS
Brunetto Latini, La Rettorica
Part No. 8
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Tullio.


Line: 7    Ma poi che lli uomini, malamente seguendo la
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virtude sanza ragione d' officio, apresero copia di parlare,
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usaro et inforzaro tutto loro ingegno in malizia,
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per che convenne che lle cittadi sine guastassero e li
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uomini si comprendessero di quella ruggine. Chapter: III   Et
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poi che detto avemo la cumincianza del bene, contiamo
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come cuminciò questo male.


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Lo sponitore.


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Poi che Tulio avea detto davanti i beni che sono
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advenuti per eloquenzia, in questa parte dice i mali che
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sono advenuti per lei sola sanza sapienzia; ma perciò che
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lla sua intentione è più in laudarla, appone elli il male
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a coloro che lla misusano e non a llei. Paragraph: 2   Et sopra ciò la
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tema è cotale: Furono uomini folli sanza discrezione, li
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quali, veggendo che alquanti erano in grande onoranza e
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montati in alto stato per lo bello parlare ch' usavano secondo
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li comandamenti di questa arte, studiaro solo
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in parlare e tralasciaro lo studio di sapienzia, e divennero
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copiosi in dire che, per l' abondanza del molto parlare
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sanza condimento di senno, che cuminciaro a mettere
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sedizione e distruggimento nelle cittadi e ne' comuni et a
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corrompere la vita degli uomini; e questo divenia però
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ch' ellino aveano sembianza e vista di sapienzia, della
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quale erano tutti nudi e vani. Paragraph: 3   Et dice Vittorino che
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eloquenzia sola èe appellata «la vista», perciò che ella
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fae parere che sapienzia sia in coloro ne' quali ella non
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fae dimoro. Et queste sono quelle persone che per avere
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li onori e l' uttilitadi delle comunanze parlano sanza sentimento
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di bene; così turbano le cittadi et usano la gente
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a perversi costumi. Paragraph: 4   Et poi dice Tulio: Da che noi
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avemo contato 'l principio del bene, cioè de' beni che
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avenuti erano per eloquenzia, si è convenevole di mettere
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in conto la 'ncumincianza del male che 'nde seguitò.
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Et dice in questo modo nel testo:


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