TITUS
Brunetto Latini, La Rettorica
Part No. 17
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Tullio dice che è l' ufficio di questa arte.


Line: 2    Officio di questa arte pare che sia dicere appostatamente
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per fare credere, fine è far credere per lo
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dire. Intra ll' officio e lla fine èe cotale divisamento:
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che nell' officio si considera quello che conviene alla
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fine e nella fine si considera quello che conviene all'
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officio. Come noi dicemo l' officio del medico curare
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apostatamente per sanare, il suo fine dicemo sanare
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per le medicine, e così quello che noi dicemo officio
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di rettorica e quello che noi dicemo fine intenderemo
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dicendo che officio sia quello che dee fare il parliere,
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e dicendo che lla fine sia quello per cui cagione elli dice.


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Lo sponitore.


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In questa parte àe detto Tulio che è l' officio di questa
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arte e che è lo suo fine; e perciò che 'l testo è molto
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aperto, sine passerà lo sponitore brevemente. Et dice
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cotale diffinizione: officio è dicere appostatamente per fare
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credere. Et nota che dice «appostatamente», cioè ornare
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parole di buone sentenze dette secondo che comanda quest'
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arte; e questo dice per divisare il parlare di questo dicitore
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dal parlare de' gramatici, che non curano d' ornare
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parole. E dice «per far credere», cioè dicere compostamente
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che ll' uditore creda ciò che ssi dice. Et questo dice
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per divisare il detto de' poeti, che curano più di dire belle
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parole che di fare credere. Paragraph: 2   L' altra diffinizione è del
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fine. Et dice che fine è far credere per lo dire. Et certo chi
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considera la verità in questa arte e' troverà che tutto lo
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'ntendimento del parliere è di far credere le sue parole
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all' uditore. Donque questo è la fine, cioè far credere; ché
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'mmantenente che l' uomo crede ciò ch' è detto si rivolve
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lo suo animo a volere et a ffare ciò che 'l dicitore intende.
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Ma dice Boezio nel quarto della Topica che 'l fine di
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questa arte è doppio, uno nel parladore et un altro nell'
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uditore. Il parladore sempre desidera questo fine in :
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che dica bene e che sia tenuto d' aver bene detto. Nell'
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uditore è questo fine: che 'l dicitore a questo intende,
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che nell' uditore sia cotale fine che creda quello che dice;
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e questo fine non desidera sempre il parlatore come
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quello di sopra. Paragraph: 4   Et per mostrare bene che è l' officio
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e che è il fine e che divisamento àe dall' uno all' altro,
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dice Tulio che officio è quello che 'l parliere de' fare nel
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suo parlamento secondo lo 'nsegnamento di questa arte.
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Ma fine è quello per cui cagione il parlieri dice compostamente;
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e certo questa cagione e questo fine nonn è
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altro se non fare credere ciò che dice. Et di ciò pone
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exemplo del medico, e dice che llo officio del medico è
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medicare compostamente per guerire l' amalato; la fine
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del medico èe sanare lo 'nfermo per lo suo medicare.
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Già è detto sofficientemente dell' officio e della fine di
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rettorica; omai procederàe il conto a dire della materia.


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