TITUS
Brunetto Latini, La Rettorica
Part No. 18
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Della materia.


Line: 9    Materia di questa arte dicemo che ssia quella
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nella quale tutta l' arte e llo savere che dell' arte s' apprende
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dimora. Come se noi dicemo che lle malizie e
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le fedite sono materia del medico, perciò che 'ntorno
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quelle è ogne medicina, altressì dicemo che quelle cose
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sopra le quali s' adopera questa arte et il savere ch' è
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appreso dell' arte sono materia di rettorica; le quali
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cose alcuni pensaro che fossero piusori et altri meno.
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Ché Gorgias Leontino, che fue quasi il più antichissimo
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rettorico, fue in oppinione che el parladore possa molto
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bene dire di tutte cose. Et questi pare che dea a questa
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arte grandissima materia sanza fine. Ma Aristotile, il
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quale diede a questa arte molti aiuti et adornamenti,
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extimò che ll' officio del parlatore sia sopra tre generazioni
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di cose, ciò sono dimostrativo, diliberativo e giudiciale.


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Lo sponitore.


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In questa parte dice Tulio che materia di rettorica
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è quella cosa per cui cagione furo pensati e trovati li comandamenti
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di questa arte, e per cui cagione s' adopera la
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scienzia che ll' uomo apprende per quelli comandamenti.
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Così fuoro trovati li comandamenti di medicina e gli adoperamenti
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per le infertadi e per le ferute; et insomma
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quella è lla materia sopr' alla quale conviene dicere. Et
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sopra ciò fue trovata questa arte per dare insegnamento
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di ben dire secondo che lla materia richiede e per fare
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che ll' uditore creda. Paragraph: 2   Et di questo è stata differenzia
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tra' savi: ché molti furo che diceano che materia puote
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essere ogne cosa sopr' alla quale convenisse parlare. Et se
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questo fosse vero, donque sarebbe questa arte sanza fine,
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che non puote essere; e di questi fue uno savio, Gorgias
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Leontino, antichissimo rettorico; et in ciò che Tulio l' appella
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antichissimo dimostra che non sia da credere.
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Ma Aristotile, a cui è molto da credere, perciò che
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diede molti aiuti et adornamenti a questa arte in perciò
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che fece uno libro d' invenzione et un altro della parladura,
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dice che rettorica èe sopra tre maniere di cose, e catuna
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maniera èe generale delle sue parti; e queste sono dimostrativo,
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diliberativo e iudiciale, come in questi cercoletti
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appare:
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Et a questa sentenzia s' accorda Tulio, e sopra queste
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tre maniere è tutta l' arte di rettorica. Paragraph: 4   Ma ben puote
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essere ch' e' maestri in questo punto fanno divisamento
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intra dire e dittare; ché pare che lla materia di dittare
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sia generale che quasi sopra ogne cosa si possa fare
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pistola, cioè mandare lettera. Ma dire non si puote per
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modo di rettorica se non delle dette tre maniere, perciò
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che Tulio reca tutta la rettorica in quistione di parole.
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Et intendo che quistione è una diceria nella quale àe
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molte parole sìe impigliate che ssine puote sostenere
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l' una parte e l' altra, cioè provare e no per atrebuti,
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cioè per propietadi del fatto o della persona. Paragraph: 5   Et ecco
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l' exemplo in questa diceria che fie proposta in questo
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modo: «È da sbandire in exilio Marco Tulio Cicero o no,
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che davanti al popolo di Roma fece anegare molti romani
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a tempo che 'l comune era in dubbioIn questa
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proposta à due parti, una del et un' altra del no. Quella
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del è cotale: «Cicero è da sbandire, perciò che à fatta
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la cotale cosa». Quella del no è cotale: «Non è da
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sbandire, ché ricordando pure lo nome signiffica buona
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cosa et isbandire et exilio signiffica mala cosa, e non
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è da credere che buono uomo faccia quello che ssia da
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sbandire degno de exilio». Paragraph: 6   Già è detto che è la
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materia di quest' arte, et afferma Tulio la sentenza d' Aristotile.
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Et però che elli l' àe confermata, dicerà di catuna
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di quelle tre maniere compiutamente che per lui
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e per lo sponitore potrà quelli per cui è fatto questo libro
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intendere la materia, lo movimento e la natura di rettorica.
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Ma ben guardi d' intendere ciò che dice questo
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trattato e di connoscere ciò che in esso si contiene, ché
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altrimenti non potrebbe intendere quello che viene innanzi;
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e dicerà prima del dimostrativo.


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