TITUS
Brunetto Latini, La Rettorica
Part No. 69
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Della questione.


Line: 2    Questione è quella contraversia la quale s' ingenera
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del contastamento delle cause in questo modo:
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«Non facesti a ragione - Io feci a ragione». Questo è
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contastamento delle cause nella quale è la constituzione,
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e di questa nasce contraversia la quale noi
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appelliamo questione, in questo modo: se fatto l' à a
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ragione o no.


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Lo sponitore.


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Nel testo il quale è detto davanti insegna Tullio
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cognoscere e sapere che è la questione; et in ciò dice che
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questione è quella che ssi conviene considerare sopr' a cciò
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di che le parti tencionano, e così s' ingenera del contastamento
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delle parti, cioè di quello che ll' uno appone e l' altro
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difende. Verbigrazia: Dice la parte che appone all' altra:
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«Tu non ài fatta ragione, ché tu prendesti il mio cavallo»;
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e la parte che ssi difende risponde e dice: «Sì, feci ragione».
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Or è la causa ordinata, cioè che ciascuna parte à
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detto, l' una accusando e l' altra difendendo, e questa è appellata
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constituzione. Paragraph: 2   Sopra questo si conviene sapere
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se ll' accusato à fatta ragione o no. Questo è quello che
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Tullio appella questione. Dunque potemo intendere che
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quando le parti ànno detto e quando l' accusatore àe
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apposto incontra l' aversario suo e l' accusato àe risposto
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o negando o confessando, è la causa cominciata et
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ordinata; e però infine a questo punto èe appellata constituzione,
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cioè viene a dire che lla causa è cominciata et
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ordinata; da quinci innanzi, se l' accusato niega e difendesi,
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si conviene che ssi connosca se lla sua defensione è
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dritta o no, cioè quando dice: «Io feci ragione» conviensi
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trovare s' elli à fatto ragione o no, e questa è appellata
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questione. Paragraph: 3   Et perciò che la scusa dell' accusato, a
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dire pur così semplicemente: «Io feci ragione», non vale
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neente se non ne mostra ragione per che e come, insegnerà
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Tullio immantenente che ragione sia.


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